Il sogno di Quintino continua: mi alleno per correre la maratona di New York

Ironman dom 20 gennaio 2019
Altri sport di Alberta Zulli
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Quintino Giordano a Firenze ©Termolionline.it
Quintino Giordano a Firenze ©Termolionline.it

GUGLIONESI. Fatica, costanza, determinazione, forza di volontà e sacrifici. Sono queste le parole che devono motivare ognuno di noi per rincorrere i nostri sogni, per raggiungere i nostri obiettivi. Anche quelli che, spesso ci dicono, non raggiungeremo mai. Quante volte abbiamo permesso di farci dire questa frase e quante volte, invece, siamo riusciti a dimostrare il contrario?

Tante. Ed è proprio così per Quintino Giordano che, sfidando tutti quelli che in lui non credevano, continua ad andare avanti e a portare vittorie a casa grazie alla passione del triathlon e, stavolta, anche delle maratone. Vittorie e traguardi personali che condivide con chi crede in lui e che, lo spronano a migliorare sempre di più.

Lo aveva detto tempo fa, sempre a noi di Termolionline che, il suo grande sogno sarebbe stato quello di partecipare alla maratona di New York. E la sua determinazione, la sua passione, il sogno newyorchese l'hanno motivato, spronato anche in condizioni critiche, a partecipare alla maratona di Firenze lo scorso 24 novembre. Un trampolino di lancio per Quintino che, vive lo sport a 360° senza mai abbattersi.

Neanche il brutto incidente in bici, durante i suoi allenamenti quotidiani, capitatogli pochi giorni prima della maratona di Firenze l'ha fermato, “ero stanco e indolenzito. Ma la voglia di correre rimbombava nel cuore e nella testa. È così ho fatto. Ho partecipato anche se, a un certo punto, non sentivo le gambe – ha spiegato Quintino- sentivo solo il dolore ma… non potevo mollare. Stavo realizzando un primo sogno. Dovevo raggiungere quel traguardo anche sotto la pioggia battente, anche se non l'avrei raggiunto come volevo io”.

Il traguardo l'ha raggiunto, e i dolori sono spariti. Anche se continua a esser seguito da un fisioterapista, perché qualche problema ancora c’è.

Non molla, non vuole mollare. Vuole e deve esser pronto per altre gare e per l'ambita maratona di New York.

“La cosa brutta è tornare in Molise e non avere strutture adeguate dove allenarti. Pescara ha tutto. A Pescara mi alleno da quando ho iniziato l’Università. Manca un bel campo di atletica. Ho capito una cosa in questi anni, la mentalità nelle nostre zone è diversa da altri paesi e città. Ed è un peccato. È un peccato perché si pensa sempre che i ragazzi vogliano giocare solo a calcio, invece non è così. Giocano a calcio perché solo questo c’è”.

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