Obiettivo Ironman: il sogno sportivo di Quintino Giordano

sab 22 luglio 2017
Archivio Sport di Emanuele Bracone
3min
Obiettivo Ironman: il sogno sportivo di Quintino Giordano ©n.c.
Obiettivo Ironman: il sogno sportivo di Quintino Giordano ©n.c.
GUGLIONESI. Si chiama Quintino Giordano, ha 26 anni, è di Guglionesi e studia alla ‘D’Annunzio’ di Pescara da un anno. Ha deciso lo scorso anno di intraprendere la carriera universitaria e si è iscritto alla facoltà di Scienze Motorie. Una facoltà ad hoc per lui che vive per lo sport. Ha iniziato tardi, ma come si dice meglio tardi che mai! «Ho deciso di studiare lì perché vivo di sport- ci racconta Quintino- ho sempre fatto qualcosa, soprattutto la corsa. Mi sono sempre allenato e così ho pensato che fosse la scelta giusta iscrivermi all’università». Ora è in pausa estiva dallo studio ma non dagli allenamenti. Ha partecipato a tante gare classificandosi con i migliori tempi e vuole diventare un triatleta a tutto tondo. «Per gioco, e per merito di mio cugino ho iniziato ad andare in bicicletta- continua- univo la corsa alla bici. Così ho pensato di metterci anche il nuoto. All’inizio è stato impegnativo, soprattutto quando mi sono trasferito a Pescara. Lo studio portava via l tempo agli allenamenti e viceversa. Piano piano, però, tutto si è aggiustato. Non puoi saltare una sessione di esami ma neanche una giornata di allenamento» Una sfida, una passione che lo ha portato ad intraprendere questi 3 sport e unirli. Una passione che si legge nei suoi occhi, e che non ha lasciato neanche quando ha subito un infortunio al piede. «Erano un po’di anni che avevo questo problema. L’avevo sottovalutato. Ormai però era diventato evidente, mentre correvo zoppicavo, me ne accorgevo io e sicuramente anche agli altri. Così insieme alla mia famiglia abbiamo deciso che dovevo operarmi. Sono stati i 40 giorni più brutti della mia vita». Quaranta giorni di stop e riposo forzato, bicicletta a chiodo, alla quale faceva le foto per dirle quanto le mancava. Tutto questo non l’ha scoraggiato, anzi, è tornato più forte di prima. Il triathlon richiede fatica, richiede tempo ed energia, «per me, più c’è fatica più sto bene io. Mi sento realizzato. Anche con la sessione della bicicletta, più ci sono salite, che siano o meno impegnative, più io ci metto tutto me stesso. Sono strano ma sono io». Ha partecipato, subito dopo i quaranta giorni di stop, alla 5150 Triathlon Olimpico, inserito nell’Ironman svoltosi a Pescara, classificandosi 2° nella sua categoria (25-30 anni) e 23° assoluto. «Eravamo tante persone. Io sono rimasto contentissimo. Non me lo aspettavo, è stata un’emozione unica e indescrivibile. Quando arrivi al traguardo non capisci più nulla, tanti infatti sono quelli che iniziano a piangere». Tanti traguardi raggiunti e tanti altri da affrontare ancora, sempre con forza e determinazione. Altre gare nel curriculum, come quella svoltasi domenica scorsa a Castel San Vincenzo in provincia di Isernia. «Una gara davvero dura e per niente facile, faceva caldissimo. C’erano quasi 40 gradi. Nuotare nel lago è stato difficile e pesante. Ogni bracciata che facevo era stancante. Ma l’ho fatto. Sono arrivato 6° di categoria e ho diminuito anche il mio tempo. Questo era quello che volevo!». Il suo mito è Giorgio Calcaterra, il “tassista volante” che ha inanellato in giro per il mondo una serie impressionante di Maratone, arrivando a correrne 175 a tutto il 2008, 31 nel solo 2004. Nel 2000, oltre a realizzare il primato personale con 2h 13’15”, stabilisce il record mondiale di Maratone corse in un anno sotto le 2h 20’ (16), ricevendo per questo un prestigioso riconoscimento dalla rivista specializzata americana runner’s world. «Lo ammiro, lo stimo- dice Quintino- qualche mese fa ho ricevuto una sorpresa fantastica da Calcaterra. Mise un ‘mi piace’ sotto un mio post su Instagram. Non potevo crederci. E’ stato emozionante». E’da solo, non è seguito da nessuno e non fa parte di un team, ma lui partecipa a tutte le gare. «Spero di trovare un buon team per il futuro, so che a Pescara ce ne sono tanti. A settembre mi metterò all’opera per cercarne uno buono. E poi chi sa». Il futuro è tutto in salita per Quintino e dato che a lui le salite piacciono noi glielo auguriamo. «Non so cosa mi riserva il futuro. So sicuramente che parteciperò all’Ironman, anche se, il mio sogno è correre la maratona di New York. Voglio dire un’ultima cosa, ragazzi io ho cominciato a studiare da un anno, non rinunciate ai vostri sogni, alle vostre passione. Volere è potere, studiate e coltivate sempre le vostre passioni, queste cose vanno di pari passo». Alberta Zulli
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