TERMOLI. Una delle peggiori prestazioni della storia per la nazionale azzurra agli Europei di calcio. Il miracolo di Zaccagni al 98esimo di Italia-Croazia è servito solo per mostrare il vero volto molliccio di un gruppo che passerà agli annali tra quelli che più ha deluso.
L’Italia difendeva il titolo, non dimentichiamolo. Mai uno scatto di orgoglio, di identità, di appartenenza, in 92 minuti che hanno rappresentato il livello più basso da tanto tempo a questa parte.
La Svizzera ci ha sbarrato la strada ai Mondiali, anche a causa dei rigori “ciccati” da Jorginho, oggi ci ha demolito, nel gioco, nell’intensità, nella tattica. Non è squadra di basso rango, stava per mettere nel sacco anche la Germania a Dortmund e nel 2021 sconfisse anche la Francia ai rigori.
Ma la delusione ancora più grande è la confusione in campo, la lentezza, che fine ha fatto il gioco di Spalletti? Osannato a ogni latitudine. Come se la nazionale facesse diventare brocchi di colpo.
Sarà difficile riprendersi da questa scoppola e occorrerà farlo alla svelta, tra non molto ci saranno le qualificazioni ai Mondiali del 2026 e una squadra come quella vista oggi in campo, con rarissime eccezioni, potrebbe rischiare la terza eliminazione di fila. Ormai non siamo più visti come uno spauracchio, ma come una formazione aggredibile, sul lato tattico, atletico e mentale, per non parlare delle trame di gioco.
Dopo la vittoria di Londra con in panchina il Ct Mancini, si è imboccata la via del non ritorno e poco contano le performance delle squadre di club, visto quanti stranieri le infarciscono.
Occorre una rivoluzione copernicana, che scuota le basi della federazione: si dimettano, subito, sia Spalletti che Gravina, il presidente delle Federcalcio non può restare in sella dopo questa figuraccia epocale.