​Un calcio a 10 anni: l’Italia come terra di mezzo

Serie A mer 19 febbraio 2020
Calcio di La Redazione
2min
​Un calcio a 10 anni: l’Italia come terra di mezzo ©Web
​Un calcio a 10 anni: l’Italia come terra di mezzo ©Web

TERMOLI. La decade che è appena passata non è stata delle migliori per il calcio del nostro Paese, sia per quello che riguarda i risultati maturati dalle squadre di club, che per la nostra nazionale. La mancata qualificazione agli ultimi Mondiali in Russia è stata la punta di un iceberg che ci ha visti assenti quasi totalmente dalle bacheche europee: unica eccezione l’Inter del 2010, con il Triplete firmato Mourinho e rimasto un unicum nel panorama internazionale delle nostre squadre.

Solo la Juventus ha provato a ricucire lo strappo, fermandosi per due volte in finale: merito di una delle squadre per età media più anziane d’Europa, come rivela uno studio bwin sulle tendenze degli ultimi dieci anni dei cinque top campionati europei. L’Italia suo malgrado è protagonista di alcuni record non proprio lusinghieri e che sono un po’ lo specchio di quanto accaduto a livello di club e nazionale, ovviamente in negativo.

Ad esempio, è nostra la squadra che ha cambiato più giocatori in assoluto negli ultimi dieci anni è il Genoa, che con Preziosi fra sessioni estive ma soprattutto invernali ha cambiato la bellezza di 205 giocatori. Sono ben tre le squadre italiane fra le top cinque in Europa per numero di giocatori cambiati negli ultimi due lustri, difficile in questo modo riuscire a costruire qualcosa di lungimirante nel tempo.

Altro record non proprio di cui vantarsi è quello della Roma, che in questi dieci anni ha collezionato ben 37 nazionalità diverse: segno tangibile di quanto sia stato complicato costruire un ciclo con un gruppo di giocatori consolidato e con risultati positivi e negativi costantemente alternati tra loro, senza però mai giungere alla conquista di un trofeo ma con l’apoteosi occasionali della semifinale di Champions League nel 2018.

A fare da contro altare alla Juventus, in termini di età media della rosa, troviamo la Fiorentina: la nuova società di Commisso continua a puntare fortemente sulla linea verde, facendo così dei gigliati una delle squadre più giovani dell’intero Vecchio Continente. Anche in questo caso bisognerà col tempo capire se ciò porterà a dei risultati sportivi o semplicemente economici, con la vendita presto o tardi dei migliori talenti cresciuti in maglia viola, di cui godranno i soliti top club italiani ed europei.

La squadra che invece ha meno cambiato dal 2010 ad oggi è l’Athletic Bilbao e ciò non rappresenta di certo una sorpresa. Nota è infatti la politica del club spagnolo, che da sempre vira su giocatori in rosa di origine esclusivamente basca o cresciuti in club della propria regione: così facendo è rimasta ancora ad oggi l’unica squadra della Liga spagnola mai retrocessa nella storia con Real Madrid e Barcellona, arrivando anche a disputare una finale di Europa League nel 2012.

La via di mezzo fra storia del club e vivaio è ad oggi un’esclusiva del Milan, pur con risultati ancora assenti: vuoi per esigenze economiche, vuoi per una chiara polita societaria, sono i rossoneri ad aver puntato maggiormente sui propri talenti. Con la speranza che dà loro si possa ripartire per un futuro all’altezza dei lontani fasti passati.

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione