Le due terrazze di Termoli: u’ paes vicch e piazza Sant’Antonio

Panoramica dom 20 gennaio 2019
Attualità di Luigi De Gregorio
3min
Piazza Sant'Antonio ©Termolionline.it
Piazza Sant'Antonio ©Termolionline.it

TERMOLI. Da sempre. Come due fratelli, quasi dirimpettai, i due promontori che caratterizzano Termoli si guardano e guardano il mare. Ora però, l’intelligenza umana del terzo millennio decide per un cambiamento.

Sono a pochi passi dal Castello e, dalla terrazza del Muraglione, guardo verso Nord il mare e la lunga spiaggia. A sinistra, la terrazza di Sant’Antonio. Sono triste ed arrabbiato assai. Ecco perché.

La natura ha regalato ai Termolesi due promontori.

Il primo, il più grande, è quello du Paes Vicch dove appunto è nato il Borgo Antico ad opera di un trasferimento, iniziato alcune migliaia di anni fa, da parte degli antichi abitanti dell’attuale quartiere Porticone (leggasi Lo strano legame tra Paese Vecchio e Porticone del 4 novembre 2018).

Dapprima poche case ed un muro di cinta, alto pochi metri, che proteggeva i primi termolesi dai marosi. Poi tante case ed un grande muro, l’attuale Muraglione che, insieme al Castello, ebbe in passato, la funzione protettiva di difesa dai nemici che potevano giungere dal mare, i Saraceni in particolare.

Oggi, attraverso un percorso di oltre 400 metri (via Federico II di Svevia), esso permette ai Termolesi il godimento unico ( non esiste almeno in Italia un panorama ad esso paragonabile) di una passeggiata così lunga e con vista mare da un’altezza di oltre 20 metri (leggasi U’ Paes Vicch, il borgo antico di Termoli del 10 giugno 2018).

Il secondo promontorio è quello di San’Antonio. Quando il paese vecchio si era riempito, come un uovo, di case e di persone, molti incominciarono a mettere su casa e famiglia fuori le mura del borgo. Siamo nella metà dell’ottocento. Ovviamente le prime case sorsero a ridosso delle mura stesse: l’attuale via Roma, la parte bassa del Corso Nazionale e di via F.lli Brigida. Ma i cittadini, amministratori, autorità varie, tutti si fermarono davanti a quella terrazza vista mare che è piazza Sant’Antonio. Non osarono toccarla in alcun modo, se non per abbellirla.

Non costruirono nessuna casa, fatta eccezione per quella del Padre Eterno, dedicata a Sant’Antonio da cui il nome della piazza.

Capirono che quel terrazzo era un bene per gli occhi, i polmoni e la mente di tutti. Un insieme di intelligenza e di senso dell’uguaglianza ha preservato per oltre 150 anni suddetto dono della natura. Nessuno, in passato, neanche lontanamente, ha mai immaginato di intervenire con le pale meccaniche per bucare, trasformare arretrare il promontorio e modificare il panorama intorno, del quale tutti i Termolesi potevano godere.

Arriviamo ai giorni nostri. Tutti i nuovi costruttori edili nel loro Dna hanno il cemento. Che è la loro vita. Essi, se non costruiscono appartamenti, parcheggi, centri commerciali, stanno male come alcolisti senza alcool. Vanno sempre alla ricerca di spazi ed ogni spazio libero che riescono a trovare è per essi come un cono gelato per i golosi. Una goduria: in esso subito vi immaginano case, ville, palazzi.

Siamo sinceri. Quanti imprenditori edili hanno sognato (dalla fine della seconda guerra mondiale) di intervenire sul promontorio di Sant’Antonio sotto, sopra, di fianco, pur di soddisfare la loro bramosia di sbancare, muovere la terra e poi intervenire con abbondante uso di cemento?

Quanti imprenditori edili hanno sognato di cementificare tutta quella zona verde (progettata dall’architetto De Felice) con giardini che scendono verso il mare, alla sinistra, salendo, della Mario Milano ?

Tanti, tantissimi. Ma tutti sfortunati. Non hanno mai trovato le persone giuste, intelligenti (dal loro punto di vista), cioè quelle al potere che avrebbero potuto decidere a favore del cemento, al posto del verde (manutenzione a parte) che è in sintonia cromatica con l’azzurro del mare. Lì, vicinissimo a pochi passi.

Finalmente Bingo. All’alba del terzo millennio il sogno dell’imprenditore si realizza: il cemento di fronte ed a ridosso del mare. Nel cuore della spiaggia più importante. Una goduria unica. E la popolazione cosa ne pensa? Non è dato sapere. Non ha importanza.

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