E poi diciamo che Termoli ha la vocazione del turismo
Termoli «Ciechi per tre bruttezze in pieno centro e miopi per i vantaggi turistici di South Beach».
TERMOLI. Ciechi per tre bruttezze in pieno centro e miopi per i vantaggi turistici di South Beach.
Saremmo sorpresi se trovassimo delle “escort” presenti ad un convegno sul valore della verginità negli anni 30 /40 del secolo scorso. Ma non ci meravigliamo quando passiamo, in pieno centro a Termoli, davanti a bruttezze inguardabili che sono in netto contrasto con la bellezza strutturale e morfologica della nostra cittadina.
Di ritorno dal porto, siete alla base della torretta Belvedere e state iniziando la breve salita che vi porta in via Roma.Girando lo sguardo a sinistra, vedete la bella scalinata-teatro del terzo Corso, ma anche la malconcia (eufemismo di cortesia) facciata del palazzo Crema.
Dopo pochi passi in via Roma, prima di accedere a Piazza Sant’ Antonio, avete alla vostra destra il fatiscente cinema Adriatico
Ed infine, dalla piazza dove è stata restaurata la fontana del Tritone, avete la bellissima vista del mare, ma ahi noi anche il degrado di Pozzo Dolce.
Insomma tre bruttezze in 100 metri.
L’abitudine è una gran brutta bestia e quando ci si abitua alla bruttezza allora è finita. Come si dice si è arrivati alla frutta, quella andata male immangiabile e nel nostro caso inguardabile.
Inoltre la rassegnazione produce anche illogiche giustificazioni del mantenimento di siffatti decadimenti, che riporto in estrema sintesi.
Per il Palazzo Crema: “E’ proprietà privata, non ci si può far nulla”. Un’assurdità al 100%. E’ come se foste proprietari di una casa ed al primo gradino, davanti al portone d’ingresso, metteste un vaso da notte con gli escrementi del vostro cane. E a chi osasse contestare, direste Il gradino fa parte della casa ed io ci metto quello che voglio.
Che ne direste se le amministrazioni cittadine che si susseguono inerti sull’argomento impiegassero un legale per procedere e se ci augurassimo la nascita di una task force di cittadini che seguisse il fenomeno increscioso e indecoroso?
Per il Cinema Adriatico: “Non si può toccare nulla. E’ sotto la custodia della Soprintendenza delle Belle Arti”. Una seconda assurdità assoluta al 100%. Fare ironia su questo caso è facile, come sparare sulla Croce Rossa.
Che ne direste se le amministrazioni cittadine che si susseguono inerti sull’argomento impiegassero un legale per procedere e se ci augurassimo la nascita di una task force di cittadini che seguisse il fenomeno increscioso e indecoroso?
Per Pozzo Dolce. Lembo di terra che inizia dietro la chiesa di S. Antonio e procede in discesa fino al mare (via Cristoforo Colombo)
Fu corteggiato dai fautori del progetto tunnel per la costruzione di pochi appartamenti favolosi in grado di permettere ai privilegiati possessori di tuffarsi (con gli occhi) direttamente in mare, come ho raccontato in Piazza San Antonio, un amico d’infanzia e l’appartamento.
Ma, per merito della lotta di alcuni cittadini e l’aiuto di alcuni legali, il progetto tunnel è stato accantonato forse definitivamente. Il forse è d’obbligo,dato che il signor De Francesco dell’omonima ditta ammonisce dovessi metterci anche 10 anni io il tunnel lo costruirò. Eh si l’amore, l’amore del cemento permette di dire qualsiasi cosa.
E Pozzo Dolce resta ora amaramente abbandonato a se stesso. E rappresenta il degrado con vista mare,però, democraticamente, a disposizione di tutti.
In questa logica del libero degrado erga omnes Pozzo Dolce non è neanche inserito nelle 29 opere pubbliche del prossimo triennio
Su quanto detto, in sintesi: siamo di fronte ad un silenzio urlante la rassegnazione sull’assurdità di tre bruttezze incancrenite ed incastonate nella bellezza di Termoli e nello stesso tempo viene fatta una grande protesta contro il Progetto South Beach che potrebbe essere verdizzato e che darebbe un impulso decisivo al turismo ed all’occupazione termolese e molisana come argomentato in Torre Molise ed una rotonda sul mare.
In altre parole , circa l’attrazione dei turisti, mettiamo in atto l’arte del tie dang (prendersi a mattonate sulle p***e), ossia due mosse autolesioniste ce ne freghiamo delle bruttezze al centro di Termoli e rinunciamo ad un progetto ( se pur da verdizzare) che porterebbe migliaia di turisti. E poi diciamo che Termoli ha la vocazione del turismo
Luigi De Gregorio