Pillole di sicurezza e prevenzione, Aldo Ciccone risponde ai lettori sulla tragedia di Bargi

La rubrica lun 15 aprile 2024

Termoli Tratteremo, con la massima sintesi e semplicità possibile, argomenti e curiosità, legati alla nostra ed altrui sicurezza, alla prevenzione, alla conoscenza tecnica e delle normative. Al termine dell’articolo troverete i link delle puntate precedenti.

Attualità di La Redazione
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La tragedia di Bargi ©Vigili del fuoco
La tragedia di Bargi ©Vigili del fuoco

TERMOLI. Il nono appuntamento nella nuova stagione, la terza, con l'apprezzata rubrica curata da Aldo Ciccone si lega alla strettissima attualità, purtroppo. A distanza di poche settimane una nuova strage sul lavoro ha sconvolto il Paese.

In questa “pillola” parleremo di “Incidente nella centrale idroelettrica di Bargi”:

Ho ricevuto in questi giorni tante mail con domande riguardanti l’incidente avvenuto all’interno della centrale idroelettrica di Bargi sul lago di Suviana (Bologna). Questa attenzione e partecipazione dimostra quanto sgomento ha suscitato l’evento tragico che è costato la vita a sette tecnici e feriti altri cinque.

Nelle mail la condivisione del dolore con i familiari delle vittime e l’elogio per il lavoro degli operatori del soccorso con menzione particolare a quello altamente professionale e pericoloso svolto dai Vigili del Fuoco per la ricerca dei dispersi e la messa in sicurezza della struttura coinvolta.

L' ingegnere Giuseppe Petrone, responsabile del servizio sommozzatori dei Vigili del Fuoco, ha coordinato le difficili operazioni per la perlustrazione subacquea dei luoghi atti all’individuazione dei dispersi.

Ho avuto il privilegio di poter lavorare con lui e apprezzarne la grande preparazione, professionalità e dedizione al servizio, perché ha prestato servizio, per qualche anno, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Campobasso.

Nell’incontro stampa, avvenuto dopo il ritrovamento e recupero dell’ultima vittima, l’ingegnere Petrone, ha sintetizzato le difficoltà e il lavoro svolto esprimendosi così:

“...lo scenario in cui ci siamo trovati a operare aveva un contesto veramente difficile perché le condizioni in cui ci trovavamo, erano quelle di un crollo seguito ad uno scoppio, in un locale che era interrato con un livello di 10 piani, nel quale stava entrando acqua.

Per quanto noi, comunque, siamo personale molto addestrato, lo scenario era fortemente atipico. Abbiamo cercato di mettere in campo tutte le capacità organizzative, che è in grado di fornire. Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, supportati in maniera importante anche dagli altri enti, con particolare riferimento alla protezione civile... fortunatamente, dopo una prima attività di messa in sicurezza dello scenario, abbiamo potuto far intervenire in acqua gli operatori e, nella giornata di ieri, siamo riusciti a recuperare le prime tre persone e stamattina a ritrovare l'ultima, localizzate tutte al nono piano interrato. L'attività, ovviamente, ci ha impegnato per molti giorni e quindi, abbiamo dovuto avvicendare il personale nel corso di queste mettendo in campo costantemente almeno 18 sommozzatori che si alternavano in una rotazione tale da garantire la copertura del servizio di soccorso tutta la giornata. Noi abbiamo operato tranquillamente in continuità sia di notte che di giorno.......”

Ora potranno iniziare tutte le operazioni per favorire i sopralluoghi che dovranno stabilire cosa è successo. Saranno sicuramente indagini complicate, perché diversi piani inferiori della centrale sono devastati, colmi di macerie e di acqua che li ha invasi.

La Procura ha già acquisito “la scatola nera” che dovrebbe raccontare attraverso la raccolta dei dati qualcosa di più sulle cause dell’esplosione nella centrale.

L’ennesimo gravissimo incidente che si aggiunge alla drammatica lista di infortuni lavorativi, un fenomeno che non accenna a diminuire, come rilevato dagli ultimi dati INAIL che evidenziano come in Italia, nei soli primi 2 mesi del 2024, le denunce d’infortunio sono state 92.711, aumentando del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Allo stesso modo, le denunce dei casi mortali, sempre nel periodo gennaio-febbraio, sono passate da 87 nel 2023 a 105 nel 2024 (+20,6%). Anche in Emilia Romagna la situazione risulta analoga rispetto al quadro nazionale: nel bimestre gennaio-febbraio 2024 gli infortuni registrati risultano essere 11.820, ovvero ben 577 rispetto all’anno scorso, mentre i mortali sono passati da 8 a 9.

Per contatti, richieste per trattare specifici argomenti nei prossimi appuntamenti, curiosità e domande, utilizzate la seguente email sicurezza.prevenzione360@gmail.com

Aldo Ciccone (Anvvf Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale).

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